Questa tesi di fine anno è stata effettuata nell’ambito dell’ultimo anno di Master “Migrations Internationales, Espaces et Sociétés” dell’Università di Poitiers. Attraverso uno studio di caso sviluppato a Bresso (Milano), la tesi intende offrire una lettura delle mobilitazioni politiche dei richiedenti asilo in quanto elemento di rottura delle rappresentazioni sociali di passività e obbedienza veicolate dalle istituzioni nei confronti di questi migranti. Inoltre, la protesta è considerata come un “act of citizenship”, capace di ridare spessore sociale e politico ai richiedenti asilo. Nonostante questo, i dati raccolti sul campo mostreranno che, pur non perdendo il suo valore politico, la mobilitazione una tantum dei richiedenti asilo non permette un cambiamento duraturo delle loro condizioni materiali e psicologiche, né la costruzione di un gruppo coeso da un punto di vista identitario. Perché questo succeda, sono necessari dei tempi e degli spazi adeguati all’innescamento di percorsi di recupero dell’autonomia et di valorizzazione delle competenze e che incoraggino la conoscenza reciproca e l’appianarsi delle differenze a partire da elementi di socialità e relazione. A tal proposito, la tesi sottolinea il ruolo fondamentale che i movimenti sociali urbani possono giocare nei confronti dei richiedenti asilo riguardo l’innescamento di quelli che sono stati riassunti attraverso il concetto di “processi di cittadinizzazione”.